TI CICLO VIA

 La pista ciclopedonale da Malnate a Gaggiolo

 Cari concittadini,

vogliamo commentare qui, con più agio dello spazio concesso sull’informatore comunale, il post comparso il 17 marzo scorso sulla pagina Facebook “Sei di Cantello se…” che riguarda i lavori di realizzazione del tratto di ciclopedonale che, dalla valle del Lanza, sale verso Ligurno.

Anche se nel frattempo la situazione si è evoluta (nel senso che i lavori proseguono), riteniamo che meriti un approfondimento.

Facciamo quindi un passo indietro e cerchiamo di delineare un contesto.

CHE COS’È…

L’opera fa parte di un progetto di largo respiro finanziato dal programma operativo U.E. Interreg* Italia -Svizzera, denominato TI CICLO VIA.

*Interreg è un’iniziativa europea che offre la possibilità di realizzare progetti transfrontalieri concreti per lo sviluppo delle regioni, cofinanziati da Unione Europea e paesi limitrofi non UE, come la Svizzera. In Svizzera la partecipazione finanziaria a Interreg è parte integrante della Nuova politica regionale. La gamma dei progetti finanziati è ampia e spazia dallo sviluppo di prodotti turistici comuni a soluzioni per vincere la sfida della digitalizzazione.

Ecco come viene presentato il progetto sul sito della Provincia di Varese:

 

“Progetto "TI CICLO VIA"

TI CICLO VIA è un progetto di cooperazione transfrontaliera tra provincia di Varese e Cantone Ticino che mira ai seguenti obiettivi: 

 

·         sviluppare un'offerta di mobilità ciclistica, competitiva e integrata ai trasporti pubblici con la realizzazione, da Malnate al valico del Gaggiolo, di una ciclovia di livello transfrontaliero e internazionale, pienamente collegata alla rete ciclabile regionale e cantonale e al sistema ferroviario e viabilistico;

·         stimolare la domanda di mobilità ciclistica, attiva e sostenibile con azioni di sensibilizzazione e di coinvolgimento attivo dei cittadini, ma anche di city users ovvero di pendolari, studenti, ecc.;

·         analizzare il sistema attuale della mobilità nel territorio e sviluppare un piano d'azione sulla mobilità ciclistica transfrontaliera che metteranno a sistema e in sinergia strumenti, progetti, risorse economiche e competenze dei vari stakeholders che potranno avere un ruolo strategico nel sostenere la trasformazione vocazione ciclabile del territorio.

 

 

Il progetto interessa la Provincia di Varese come soggetto capofila ed una rete di partenariato transfrontaliero composta da Comune di Varese, Comune di Malnate, Comune di Valmorea, Commissione Regionale dei Trasporti del Mendrisiotto, Repubblica e Cantone Ticino, Ente Regionale per lo Sviluppo del Mendrisiotto.”

 

 Il progetto completo è consultabile sul Sito della Provincia di Varese, da cui è possibile scaricare i relativi allegati (vedi alla fine dell’articolo).

Dunque il progetto, cofinanziato da UE e Svizzera e organizzato dalla Provincia, ha l’evidente finalità di fornire un’alternativa all’automobile, per quanto riguarda gli spostamenti in zona, proponendo un’integrazione con la mobilità ferroviaria (e questo per ovvi motivi di traffico e inquinamento); ma non solo: si inquadra in una visione molto più ampia di una rete di ciclovie che colleghi tutta l’Europa, in questo stimolando un certo tipo di turismo e il relativo indotto di accoglienza, assistenza, rifornimento eccetera.

 

 QUESTA STORIA

Nel giugno 2020 viene approvato il progetto definitivo del tratto che comprende la strada che dal Mulino del Trotto sale verso Ligurno: un documento di 53 pagine dal titolo:

 

Progetto Interreg V-A Italia - Svizzera “TI CICLO VIA sviluppo di un sistema di mobilità ciclabile transfrontaliera nei territori delle valli dell’Olona, del Lanza e del Mendrisiotto” TRATTO MULINO DEL TROTTO – LOC. GAGGIOLO -Cantello (VA), Solbiate con Cagno (CO)

 - LOTTO 2

 

(La relazione completa del progetto è disponibile negli allegati finali)

In sostanza illustra il tracciato e spiega quali devono essere i requisiti di una ciclovia.

Successivamente, nel medesimo anno, l’argomento viene affrontato in sede di Consiglio comunale.

Perché il Comune è chiamato a deliberare sul progetto? Perché tecnicamente esso costituisce una variante al suo Piano di Governo del Territorio, e così è anche per Malnate: perciò “gli enti interessati” (ovvero la Provincia di Varese e i due Comuni) sono sollecitati a promuovere un Accordo di Programma al fine di regolarizzare la conformità. Una prima proposta di accordo risale al 18 settembre 2020 (il Comune di Cantello ne ha dato notizia sul suo sito in data 25, ne resta ancora traccia ma il documento non più visibile). Infine il 30 novembre 2020 si arriva alla delibera vera e propria, con parere favorevole.

Significative le richieste di rassicurazioni, da parte del gruppo di minoranza, in merito al rischio di dissesto idrogeologico del tracciato e alle condizioni di sicurezza nei punti di intersezione con la rete viaria automobilistica (soprattutto in prossimità della rotatoria a  biscotto di Gaggiolo); l’obiezione che il tratto dal Mulino del Trotto a Ligurno sia caratterizzato da una forte pendenza e la domanda di chiarimento sul ruolo che potrebbe svolgere in questo contesto la Ferrovia della Valmorea, un tratto di ferrovia dismesso che corre nella valle del Lanza, riportato in vita anni fa come ferrovia turistica e ora di nuovo in disuso.

Il gruppo di minoranza esprime comunque parere favorevole per l’opera per due ordini di ragioni:

 “Le prime sono riconducibili al valore intrinseco dell’opera in un’ottica di promozione di forme di mobilità alternative e ecosostenibili quali quella ciclistica;

le seconde invece insistono sul fatto che il tracciato della ciclovia attraversa in maniera significativa il territorio comunale di Cantello ed in particolare dei centri abitati di Ligurno e Gaggiolo e questo fatto potrà senz’altro giocare un ruolo di primo piano nella direzione della valorizzazione anche in chiave turistica del nostro paese.”

E insieme all’assoluto sostegno della maggioranza, l’Accordo di Programma (precisato, fra le altre cose, che non comporta impegni economici per gli enti interessati) viene votato all’unanimità.

(Il testo completo della delibera è disponibile negli allegati finali)


VENIAMO A NOI

Il 17 marzo scorso, sulla pagina Facebook “Sei di Cantello se…” compare un post, corredato di foto, in merito allo stato dei lavori del tratto in questione.

 I contenuti del post, e dei commenti successivi, possono essere sintetizzati come:

 

1.    La denuncia di materiali impropri usati per i lavori, e il relativo sospetto dell’impiego di materiali pericolosi.

2.   Il giudizio negativo sulle finalità sull’opera sia come progetto generale sia nel particolare.

3.   Il giudizio che il risultato sia devastante e snaturante per vari motivi: l’attuale ampiezza della strada, la perdita del vecchio fondo di acciottolato (l’antica “rizzata”), a favore di un manto di asfalto (in realtà un conglomerato bituminoso, ma ci siamo capiti), il disboscamento delle aree adiacenti.

4.   La chiamata a corresponsabilità delle associazioni ambientaliste.

 Il 19 e il 21 marzo Legambiente si è recata sul posto.

Ecco le impressioni a caldo.

Imboccando la strada che scende verso la valle a ridosso della chiesa di Ligurno, la prima cosa che si nota è la brutta e inveterata abitudine nostrana (non dell’impresa che sta facendo i lavori) di gettare rifiuti inerti di lavori domestici su un fondo già dissestato. Questa volta sono solo cocci di vaso di terracotta (e plastiche varie), ma non è insolito trovare resti di piastrelle, porcellana di sanitari, rottami di ferro di varia natura eccetera.

La strada scende per un lungo tratto ancora intatta dai lavori, assai dissestata ma larga abbastanza perché ci passi un’auto. Quando comincia il tratto in piano, diventa una sterrata molto allargata rispetto alle dimensioni acquistate negli ultimi anni, quando, non più praticata, è stata assalita dalla vegetazione. L’effetto di ampliamento è aumentato dal fatto che la vegetazione circostante è stata diradata: oltre ad arbusti e cespugli, sono stati abbattuti esemplari adulti.

Successivamente si vedono i lavori di posa del fondo: il telo, la massicciata. Nella massicciata ci sono alcuni rifiuti di cantiere, di quelli che si vedono abitualmente in queste opere (pezzetti di tubo di plastica, pezzetti di tondino). Raccolti tutti, lungo il tracciato, non riempirebbero una busta del supermercato. Accanto alle traversine della Ferrovia della Valmorea c’è un cumulo di inerti, probabilmente da usare nel prosieguo dell’opera. Anche qui, la presenza di rifiuti (innocui) pare minima.

Si dirà: sono state fatte sparire le prove. Allora, a maggior ragione, perché non denunciare subito la cosa alle autorità (e, se è stato fatto, perché non dirlo sul post?)?

Postare su Facebook è come affidare un messaggio a una bottiglia: non sai chi lo raccoglie, e quando, e che uso ne fa.

Alla fine del cantiere sono esposti i cartelli con le informazioni d’obbligo: nomi, cognomi, finalità dell’opera. Perché non annotarseli o fotografare anche quelli e rivolgersi almeno al sindaco?

Ricordiamo che il direttore dei lavori ha la responsabilità di fronte alla legge di garantire la correttezza dell’esecuzione.

Vengono chiamate in causa le associazioni ambientaliste. Ma le associazioni non sono enti pubblici finanziati con soldi pubblici, da cui è lecito esigere un servizio di sorveglianza o di intervento: sono organismi che tentano di svolgere un ruolo di utilità.

Per quanto riguarda l’impiego di materiali impropri o pericolosi, la ricognizione non ha portato a riscontri.

 

LE NOSTRE CONSIDERAZIONI

Veniamo a un altro punto in cui sono tirate in ballo le associazioni ambientaliste, ossia l’opportunità di quest’opera. Le considerazioni in merito sarebbero state tempestive nel periodo della sua approvazione, ma ricordiamo cos’è stata per tutti la seconda metà del 2020. Non vale come scusante, ma diciamo che l’attenzione era focalizzata su altri argomenti.

Il fatto che questo post abbia stimolato delle reazioni è però un’ottima occasione per far sentire la nostra voce. In questo è lo spirito dell’associazione, quello di stimolare un dibattito, una riflessione, di convogliare idee, opinioni e aspettative.

E, perché no, di rappresentare una posizione comune.

Prima di passare alle nostre considerazioni, abbiamo voluto sintetizzare qui i pro e i contro secondo il sentire comune.

 

No:   una ciclopedonale in una zona di forti pendenze come la nostra è assurda e al massimo diventerebbe lo svago di pochi.

Sì:    una ciclopedonale serve anche a chi fa escursioni a piedi, favorisce il godimento dei boschi con più sicurezza.

 

No:    si snatura una vecchia e storica strada dei boschi.

Sì:     la vecchia strada aveva esaurito la sua funzione di collegamento, non era più praticata, era ridotta a meno di un sentiero

 

No:    il manto di asfalto in un bosco è contro natura.

Sì:    al di là di renderla fruibile per le biciclette, la strada corre in pendenza nel tratto iniziale e finale. Una copertura è necessaria, altrimenti i tratti in pendenza si dissestano con gli acquazzoni e il tratto in piano sarebbe invaso dai detriti.

Un triste esempio: la strada pedonale che dalla discarica di Ligurno scende verso la provinciale che porta a Rodero.

 

No all’asfalto: meglio la rizzata e cercare di affrontarne il costo.

Sì  all’asfalto: anche recuperando i fondi per ripristinare la rizzata, un fondo di sassi è penalizzante per il cicloturismo.

 Chiudiamo con un’ultima coppia di pro e contro che contiene un piccolo mistero:

 

No:     ci deve pur essere un’alternativa alla vecchia strada dei boschi.

Sì:      l’unica alternativa valida è quella di far proseguire il tracciato in piano lungo la vale del Lanza e da lì entrare nel Mendrisiotto. Ma pare che manchino i requisiti di sicurezza, e cioè la distanza minima di quattro metri dal percorso della Ferrovia della Valmorea. In questo momento, però, la ferrovia è in evidente disarmo… c’è qualche progetto che bolle in pentola?

 

PER CONCLUDERE

La nostra posizione è: “Sì, però”.

Sì perché il valore dell’opera va compreso nella sua interezza, ed è quello esposto negli intenti del progetto: creare una rete ciclabile di vasta portata che faccia da volano al turismo e si integri con la mobilità ferroviaria, fornendo un’alternativa a quella automobilistica. In quest’ottica, la ciclabile che dal Lanza sale verso Ligurno diventa parte del contesto. Una parte debole, e di cui probabilmente i beneficiari più importanti saranno le ditte che ne cureranno la manutenzione, ma pur sempre con una sua funzione di trait d’union, o di garanzia di continuità.

Sì perché, se non servirà ai pendolari frontalieri impegnati in un’improbabile cronoscalata, porterà comunque più gente nei boschi e questo, a differenza di quello che si potrebbe credere, ne aumenta la sicurezza e la tutela.

Di conseguenza, sì alle dimensioni della carreggiata e al manto di bitume colorato: sono i requisiti a norma di legge richiesti dalla ciclovia.

Però… C’è sempre un però. Però l’Amministrazione comunale non deve limitarsi a ottemperare alle richieste della Provincia, ma impegnarsi (come già si è espressa in sede di approvazione)  a inserire il tratto di ciclovia che attraversa le due frazioni di Cantello in un serio progetto di sviluppo del turismo.

Speriamo di aver fornito un contributo utile per una futura discussione. Aspettiamo i vostri commenti.

  

Allegati

Per il progetto globale Ti ciclo via vedi:

http://www.provincia.varese.it/code/98137/Ciclovia-Malnate-Cantello.

 

Relazione del Progetto definitivo del tratto Mulino del Trotto - Località Gaggiolo

 

Delibera dell'Accordo di Programma tra Provincia di Varese e i Comuni di Cantello e di Malnate per la realizzazione di una ciclopedonale (delibera 39 del 30.11.2020).

 



GOLETTA VERDE 2018
LAGHI




Presentato il primo studio sui rifiuti nei laghi e nelle acque interne: monitorati 20 arenili dei laghi Iseo, Maggiore, Como, Garda e Trasimeno dove sono stati trovati una media di 2,5 rifiuti ogni metro quadrato di spiaggia, il 75% è plastica.



Tra pochi giorni Legambiente Cantello inizierà la ristrutturazione della fontana "da Marsilii". 
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Ciao Olimpio!


Quando abbiamo saputo che Olimpio ci aveva lasciati, tutti noi del Circolo Legambiente di Cantello eravamo consapevoli di non aver perso solo il nostro Presidente, ma un uomo … un uomo che ha fondato tutta la sua esistenza su valori  come “ la Democrazia, la Resistenza, la Libertà”.
Al termine del funerale, sul sagrato della Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo, sua nipote Federica Baj ha salutato il nonno con una lettera idealmente a lui indirizzata. Nel corso della lettura, tutti noi abbiamo riconosciuto nelle belle parole di Federica il vero Olimpio, con il suo modo di essere e di vivere la vita,  senza ipocrisie.
Pertanto ringraziamo Federica e sua mamma Eugenia per averci permesso di pubblicare il testo integrale della lettera.
“Circolo Legambiente Olimpio Cocquio – Cantello” con questa intitolazione al nostro Circolo, il Consiglio Direttivo rende il giusto omaggio a Olimpio che con noi ha percorso un lungo tratto della sua vita.

Ciao Olimpio.

Il circolo Legambiente "Olimpio Cocquio" di Cantello.




Cantello, 18 dicembre 2010
Devo a mio nonno la persona che sono.

Ricordo n° 1: I boeri
Avrò avuto si o no cinque anni e ogni pomeriggio mio nonno mi portava con lui alla Società Operaia  e mi comprava un boero.
Per me quel cioccolatino ripieno di liquore e ciliegia era una delizia.
Una volta se scartavi un boero e avevi fortuna ci trovavi dentro la scritta    “ ne hai vinto un altro”…..e allora la delizia era doppia!

Ricordo n° 2
Non sono mai voluta andare all’asilo.
Stavo in campagna con il nonno e intanto mia nonna mi insegnava a leggere e a scrivere.
Alla frequentazione della scuola non ho potuto oppormi.
Però lui, nei primi giorni delle elementari era lì  ad aspettare con me lo squillo della campanella d’inizio delle lezioni e, all’ultimo squillo, lui era ancora lì ad aspettarmi per accompagnarmi a casa.

Ricordo n° 3
La verdura che ha sempre coltivato nell’orto di casa.
Io non ho mai mangiato insalata del supermercato.
E i capponi. Ogni Natale.

Ricordo n° 4: Il giornale
La prima cosa che faceva alla mattina era andare in edicola a prendere il giornale: la Repubblica.
La seconda era una breve  sosta al  circolino per dare un’occhiata al giornale:l’Unità.

Ha sempre avuto per me una parola gentile.
Una sua carezza sulla testa nei miei momenti difficili arrivava sempre.
Anche se non gliela chiedevo.

Non so dove sei ora. Di certo avrai già abbracciato i tuoi cari: la mamma Rosa e il papà Peppino, Eugenia ed Ezio.
Mi piace pensarti in un luogo con persone che stimavi, anche se non conoscevi, ma con le quali condividevi gli stessi valori: Democrazia, Resistenza, Libertà e quel profondo senso civico che ti ha sempre contraddistinto.
Che so…magari sono li con te ora Sandro Pertini , Cesare Pavese, Enrico Berlinguer, Papa Roncalli, Enzo Biagi.
Magari c’è pure il nostro caro Faber che ti canta “Don Raffaè” che ti piaceva tanto.
Se davvero fosse così, nonno, in quanto a compagnia – cavoli! – saresti messo molto meglio di noi.

Negli ultimi  anni il nonno era diventato un po’ sordo.
Alla proposta di mettere un apparecchio acustico ci diceva:”No, no. Mi vori murì senza artifizi”. Era un semplice.
Lui sarebbe stato felice di potervi salutare nella bella chiesa del nostro cimitero.
Purtroppo ciò non è stato possibile. Un vero peccato!
Vi chiedo, se potete, un piccolo sforzo di immaginazione: di chiudere gli occhi per un attimo. Di fingere di essere nella spoglia chiesetta romanica “senza artifizi” e bella proprio per questo. Un po’ fredda ma riscaldata dall’energia buona della sua storia secolare.
Cercate, se potete, di sentirlo anche un po’ di freddo.
E così, di pensare all’Olimpio, ciascuno a modo suo.
Federica






La Provincia dice no alla cava dei Trescali

La Provincia dice no alla cava dei Trescali

Varese, 29 marzo 2011-Il Consiglio provinciale, in merito alla questione della cava ex Coppa di Cantello, ha adottato lo stralcio dal Piano cave regionale, votandolo all’unanimità. Ora si apre il periodo di interlocuzione con gli interessati a cui seguirà un ulteriore passaggio in consiglio e conseguentemente la trasmissione di quanto deliberato alla Regione. L’assessore Alla Tutela Ambientele, Ecologia ed Energia Luca Marsico ha dichiarato: «Provincia di Varese, che ha fra i compiti istituzionali anche quelli di salvaguardia dell’ambiente, dopo aver formulato analoga informale richiesta a Regione Lombardia ha ritenuto di avviare il procedimento amministrativo finalizzato alla richiesta di stralcio della cava di Cantello dal Piano Cave regionale. Provincia non ha la titolarità del potere di stralcio. L’unica azione che possiamo intraprendere è quello di chiedere alla Regione di procedere allo stralcio».

Foto Festambiente 2010

Ecco un piccolo assaggio delle foto di Festambiente 2010.
La galleria completa è disponibile su www.urcaonline.it